Come meditare con i mandala!
Dove nasce la meditazione con i Mandala
I mandala sono di origine tibetana che vengono utilizzati per praticare la meditazione. Sebbene la simbologia di ciascun mandala sia ricca e molto complessa, il significato alla base è lo stesso, ossia quello di relazionare il centro di se stessi con la propria periferia.
La meditazione mandala permette dunque di recuperare la coscienza del nostro io profondo, del nostro centro. Ogni mandala, grazie alla presenza di colori, forme, simboli e lettere, rappresenta particolari energie ed emozioni. Un mandala rappresenta così l’immagine di una vibrazione, la cui dinamica si esprime nella trasformazione operata sulla coscienza e sull’energia dello spazio. Rappresenta in questo modo il rapporto fra lo spazio e il tempo.
Si parla di mandala già all’interno dei testi sacri dei Veda, intorno al 1500 a. C. Il termine, in origine, era relazionato a elementi celesti quali il Sole e la Luna. Lo scopo della realizzazione di un mandala è quello di conciliare e riunire in qualche modo il “microcosmo” umano al “macrocosmo” divino. In questo modo, esso rappresenta un mezzo, accanto alla meditazione e alla preghiera, per raggiungere un più alto grado di consapevolezza, di ritrovare se stessi.
Meditare con i Mandala: tutti i benefici!
Mandala significa cerchio. Ogni cerchio possiede un centro. Per un buddista, disegnare un mandala, utilizzando sabbie colorate o conchiglie, consente di aumentare la consapevolezza e di condurre all’illuminazione. Chi pratica la meditazione mandala crea un cerchio di energia che permette al soggetto di centrarsi, in modo del tutto naturale.Immediatamente si ha un’ istantanea calma e si gode di assoluto silenzio.
Contemplare un mandala ispira serenità, derivante dal senso e dall’ordine che vediamo.
La meditazione mandala riesce a combinare armonia ed equilibrio legate a una realtà in continuo movimento tra vita materiale e vita spirituale. Possiamo ritrovare un messaggio di benessere e pace, in quanto tocca elementi più profondi dell’essere umano, portandolo indietro verso un’età in cui la Natura e l’essenza più intima dell’uomo erano allineate e integrate con le energie dell’Universo.
Anche in Occidente è diffuso un utilizzo terapeutico del mandala, viene utilizzato come chiave per capire l’universo interiore di ogni individuo. A sperimentare il mandala fu per primo Carl Gustav Jung (1875-1961), allievo di Sigmund Freud (1856-1939), padre della psicoanalisi. Secondo Jung, il mandala è utilissimo in quanto permette di consolidare l’essere interiore, favorendo la profonda meditazione.
COME MEDITARE
La meditazione con il mandala è abbastanza semplice. Dedicate a voi stesso un momento della giornata in cui potete star tranquilli e in un luogo tranquillo appunto.
Procuratevi un mandala e fissate il centro del disegno. Accompagnate questa azione con una respirazione ampia e distesa nel tempo. Aumentate la vostra concentrazione sempre sul centro, non lasciandovi distrarre da ciò che vi circonda. Fissando il centro del disegno, immaginate di scendere dentro voi stessi, in profondità, come travolti da un flusso di corrente, di energia. Scegliete un punto del vostro corpo e dirigetevici. Non importa quale. Può essere il cuore, la testa, l’ombelico…
Quando riuscite ad avvertire la sensazione di rilassatezza e benessere, siete pronti ad abbandonarvi totalmente.
Un altra tecnica con i mandala consiste nel percorrere con l’indice della mano destra le linee perimetrali delle figure, per poi eseguire nuovamente il percorso con l’indice della mano sinistra, nel verso opposto, abbinando sempre una respirazione calma e tranquilla.
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I mandala provengono dall’ India e poi esportati in Tibet intorno all’ VIII secolo.